La causa per la quale ci spendiamo rivela chi siamo. Il cammino personale può esprimersi in termini di avara conservazione quando si vive per conquistare ed accumulare, oppure può raccontare un percorso quotidiano in cui ci si consuma per amore
La violenza, vista o subita in prima persona, lascia un solco nell’animo umano, una vena di tristezza che scorre come a mantenere vivo il ricordo dell’esperienza amara da cui proteggersi. Eppure c’è chi si spegne emotivamente anestetizzando ogni capacità di
Il nostro tempo vive, molto diffuso, il dramma della depressione ossia della disillusione e del ripiegamento triste su se stessi, come se l’esistenza non portasse più alcun gusto. Simile ad una parabola i contagi da Covid-19 possono portare alla ageusia
Rimango ammirato nel vedere una coppia di sposi che, dopo tanti anni di storia condivisa insieme, rivelano una incredibile somiglianza e cioè un modo complementare di fronteggiare gli accadimenti, un pensiero e un sentire che dice di armonia e vicendevole
La luce e la pace sembrano ricercarsi mentre il buio e la guerra pesantemente coincidono.
Mentre la luce genera ogni giorno alla vita e all’alba chiede a ciascuno di levarsi per viverne il dono, c’è chi non accoglie l’occasione del nuovo giorno per consumarlo nel bene ma si chiude nell’avarizia e nell’interesse esclusivamente egoistico.
I più grandi conflitti hanno una ragione economica, è quella che tradisce i trattati di pace perché alla fine si rivelano accordi di convenienza a seconda dell’utile di turno. Ma nessuno può dare prezzo ad un essere umano ed è questo il vero diritto che ci viene ricordato dal Cielo.
Pensare che la nostra esistenza sia in balìa degli eventi più o meno favorevoli, o dei colpi di fortuna capaci di realizzare sogni fino a poco prima impossibili, equivale a pensarsi dipendenti dagli accadimenti e cioè incapaci di una direzione
L’individualismo dei nostri giorni è emblematicamente innalzato a sistema di pensiero e di alleanze a discapito degli oppressi di ogni terra. Ci rendiamo ben conto che non è l’assedio militare la risoluzione alle tante ingiustizie di questo mondo ma, certo, a ciascuno spetta la responsabilità di custodire i piccoli senza nascondersi dietro le incapacità, in questo caso, del governo di Kabul che non è riuscito a fronteggiare l’avanzata talebana.
Limitarsi a non fare il male può produrre una grande indifferenza come quando di fronte alle strutture di peccato, che feriscono il nostro pianeta e i popoli più poveri, si rimane spettatori. Accogliere la pace significa interessarsi e prendersi cura degli ultimi, resistere alle logiche consumistiche che violano l’ambiente, opporsi alla corruzione e al male che risponde alla logica del potente di turno.
Il legame ci compromette chiedendo risposta alle nostre promesse, il legame ci ancora alla realtà e fa sì che l’idealità diventi evento manifestando, così, la nostra autenticità. Eppure parlare di legami sembra anacronistico in quanto il fluttuare delle relazioni caratterizza